Centri  Estivi

L’associazione Ohana, con la collaborazione dell’ASD ProCasalborgone e del Comune di Casalborgone, ha proposto negli ultimi 4 anni un modello di centro estivo completamente nuovo, rivolto ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni (per i bambini non iscritti al nido l’età minima è 12 mesi), in cui l’intera progettazione ha come cornice spazi naturali ampi e bellissimi, appositamente individuati all’interno del territorio di Casalborgone.

La progettualità educativa trae la propria linfa vitale dall’outdoor education, che, basandosi sulla libera esplorazione e sull’esperienza diretta, è perfetta per lavorare con gruppi di bambini e bambine di età e provenienze diverse, arrivando a toccare la sensibilità di ognuno.

Promuovendo attivamente una prospettiva di comunità nella pratica educativa, abbiamo avuto modo di osservare come le famiglie di Casalborgone e non, abbiano saputo farsi amorevolmente carico della cura dei bambini e delle bambine del centro estivo. Per promuovere un’educazione naturale con una prospettiva di sviluppo sostenibile sono infatti indispensabili adulti in grado di mettere al centro i bisogni dei bambini: adulti consapevoli della necessità di una progettazione esistenziale più ampia, che sia in grado di ‘fare cultura’ sui problemi più urgenti del nostro tempo, che educhi nell’ambiente per ritrovare e restituire valore alle nostre radici.


OhaNaturin 

Il B&B Naturin è una fattoria storica immersa nel verde di colline selvagge e di boschi pieni di biodiversità, in cui vive con la sua famiglia la dottoressa Chiara Grasso, che è giornalista ed etologa.

Il progetto OhaNaturin nasce dal desiderio di costruire insieme una piccola realtà educativa collegata ai servizi di Ohana, che prenda spunto dal nostro lavoro pedagogico e dalle competenze in ambito etologico e naturalistico di Chiara, oltre a a trarre i continua ispirazione dalle preziose caratteristiche del luogo.

Ecco quindi una “classe” speciale che come soffitto ha solo il cielo, e poi galline, pecore e capre come compagne e due maestre scodinzolanti che non si dimenticano facilmente, in cui le educatrici accompagnano con cura i bambini nell’incontro con il bosco e gli animali, nell’ottica di vivere in prima persona l’importanza del rispetto e la bellezza del prendersi cura di qualcuno.

Psicologia Perinatale 

“Se una società vuole veramente proteggere i suoi bambini, deve cominciare ad occuparsi dei genitori” (J. Bowlby)

Ecco, in sintesi, da dove viene la mia fiducia nel futuro e cosa mi appassiona più di ogni altra cosa al mondo.  Essere una psicologa perinatale per me significa avere l’opportunità di aver cura, in modo professionale, del futuro di tutti noi: della salute della famiglia, della coppia, della persona che desideri, aspetti o abbia appena incontrato il suo bambino o la sua bambina.

Mi occupo principalmente di:

 • progettare percorsi di coppia di accompagnamento alla nascita; 

 • fare divulgazione scientifica e psicoeducazione;

 • promuovere la salute fisica ed emotiva in gravidanza e nel puerperio;

 • sostenere la scelta di allattare al seno;

 • informare circa la fisiologia e l’affettività nella gravidanza e nel puerperio ed offrire consulenze e supporto psicologico;

 • dare sostegno alla genitorialità, anche attraverso consulenze specifiche sul sonno e sullo sviluppo psicologico del neonato e del bambino piccolo;

 • accompagnare le famiglie durante una gravidanza a rischio, dopo una diagnosi difficile, un parto prematuro o un lutto perinatale;

 • garantire ad ogni famiglia la possibilità di scegliere consapevolmente.


Psicomotricità

Lo sviluppo del bambino è un’esperienza di natura prevalentemente emotiva e affettiva vissuta attraverso il corpo e il movimento. 

Il gioco è fondamentale, è la vita stessa del bambino: attraverso l’attività ludica impara ad esprimere e poi dominare le emozioni, esprime la propria creatività ed affina le modalità comunicative, migliorando le relazioni con i coetanei e gli adulti. 

La Psicomotricità Relazionale (metodo I.I.P.R.) propone un approccio globale attento ai nuclei psico-affettivi e sociali, privilegiando il gioco psicomotorio di gruppo e la relazione corporea. Essa appare quindi un’attività pedagogica-educativa idonea a favorire lo sviluppo armonico della personalità, riferita in particolare al piano emozionale, relazionale, e alla costruzione dell’identità di genere.